Severino Santilli
Responsabile Cantiere parla della sua carriera all’estero

Ottobre 2023

Raccontaci come sei arrivato in COMEA.

Ho iniziato in COMEA nel novembre del 1997 come responsabile produzione. Da allora COMEA è stata una seconda famiglia e mi ha aiutato a crescere professionalmente.

Da diversi anni sono passato al ruolo di responsabile cantiere seguendo i nostri progetti in paesi come Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania, Inghilterra, Tagikistan, perfino in Oman.

Sono una persona molto grata e ogni volta che COMEA mi ha offerto una possibilità di carriera, ho accettato.

Il mio lavoro è quasi a 360°, dipende dalle esigenze del cantiere. Sono principalmente responsabile dell’organizzazione del cantiere essendo il referente diretto dei responsabili di progetto per programmare le attività di installazione. Nel dettaglio il mio lavoro consiste nel coordinare le fasi di installazione, gestire il team tecnico, le aziende e i partner COMEA in loco.

Sono una persona molto precisa ed organizzata, quindi pretendo lo stesso rigore dalla mia squadra. Posso dire che il nostro lavoro è sempre molto apprezzato dai nostri clienti.

Descrivici l’azienda COMEA oggi.

All’inizio COMEA era un’azienda italiana locale.

Oggi, grazie all’esperienza accumulata, COMEA rappresenta un eccellente fornitore internazionale di macchine chiavi in mano per diverse applicazioni in settori quali quello navale, industriale e dei cavi sottomarini, nostro attuale core business. Inoltre, essendo partner GH, siamo in grado di fornire e installare carriponte, portici, gru a portale e mezzi di sollevamento affini offrendo ai clienti un servizio completo.

Inoltre, essendo partner GH, siamo in grado di fornire e installare gru, gru a portale e mezzi di sollevamento offrendo ai clienti un servizio completo.

L’azienda è cambiata ed è cresciuta anche in termini di capacità produttiva e di superficie passando da circa 2000 mq a circa 4000/5000 mq.

Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto lavorare all’estero?

Lavorare all’estero mi ha dato l’opportunità di conoscere nuovi ambienti, culture e mentalità diverse, soprattutto tempi e sistemi di lavoro diversi. È un’esperienza molto impegnativa e piena di sacrifici ma se hai la volontà e la voglia di voler crescere professionalmente e personalmente è un grande bagaglio di esperienze.

Lavorare in paesi così diversi mi ha aiutato ad avere una visione più ampia e mi ha insegnato ad affrontare al meglio le nuove sfide.

L’altro lato di questo lavoro è stare lontano da casa per lunghi periodi, dai propri cari e dagli amici. Ho dovuto rinunciare a tante abitudini personali e ovviamente acquisirne di nuove, ma l’importante è vedere e cogliere ogni esperienza e circostanza come un’opportunità per conoscere gli altri, ma anche se stessi.

Che consigli daresti ai giovani che stanno appena iniziando a lavorare e che vorrebbero crescere professionalmente come te?

Il consiglio che vorrei dare ai giovani è innanzitutto quello di essere flessibili e aperti a nuove esperienze e opportunità lavorative, anche all’estero. Essere disposti a fare sacrifici, ascoltando e rispettando chi ha più esperienza di loro e può dare buoni consigli. Dimostrare di avere voglia di fare e di imparare, aprire la mente, cogliere il presente e guardare al futuro.

Prendi il meglio e il peggio per imparare a crescere. Il resto viene da sé!